Fin dalla
loro nascita, i bambini incamerano dati
e prendono decisioni sostanziali riguardo alla loro esistenza, alla visione del
mondo e ai modelli fondamentali della
personalità.
Il bambino in tenera età è estremamente vulnerabile rispetto ai
messaggi genitoriali, siano questi
verbali o analogici o trasmessi attraverso il modellamento. Per vulnerabilità si intende l’esposizione del bambino all’influenza
genitoriale, e quindi l’effetto che
i messaggi genitoriali producono sulle sue decisioni di vita.
Egli avanza considerando la sicurezza come suo interesse
primario. Di conseguenza, dalla sua
posizione di inferiorità rispetto a quella assai più potente degli adulti,
reagisce con emozioni ai messaggi che riceve e dopo aver cercato di comprendere
nel migliore dei modi per lui possibile la situazione, risponde con delle
decisioni che in quel momento rappresentano la migliore strategia di conservazione
della sua sicurezza, tralasciando per il momento il piacere e la
gratificazione.
Tali decisioni possono essere restrittive della libertà
affettiva ed espressiva del bambino e rappresentare un elemento inibitore del
suo sviluppo creativo.
Tali decisioni, che son state provvidenziali per la
nostra sicurezza nell’infanzia, possono permanere, a livello inconsapevole,
nella nostra vita adulta, costituendo un vero e proprio copione esistenziale.
Ora esploriamo i 5 fattori
che rendono il bambino così vulnerabile nei confronti dei messaggi genitoriali
e la cui interazione ha come risultato un quoziente di vulnerabilità diverso
per ciascun individuo e in rapporto alle diverse età.