martedì 31 marzo 2015

Messaggi genitoriali e vulnerabilità del bambino



Fin dalla loro nascita, i bambini  incamerano dati e prendono decisioni sostanziali riguardo alla loro esistenza, alla visione del mondo  e ai modelli fondamentali della personalità. 
Il bambino in tenera età è estremamente vulnerabile rispetto ai messaggi genitoriali, siano questi  verbali o analogici o trasmessi attraverso il modellamento. Per vulnerabilità si intende l’esposizione del bambino all’influenza genitoriale,  e quindi  l’effetto che  i messaggi genitoriali producono sulle sue decisioni di vita.    
Egli avanza  considerando la sicurezza come suo interesse primario.  Di conseguenza, dalla sua posizione di inferiorità rispetto a quella assai più potente degli adulti, reagisce con emozioni ai messaggi che riceve e dopo aver cercato di comprendere nel migliore dei modi per lui possibile la situazione, risponde con delle decisioni che in quel momento rappresentano la migliore strategia di conservazione della sua sicurezza, tralasciando per il momento il piacere e la gratificazione. 
Tali decisioni possono essere restrittive della libertà affettiva ed espressiva del bambino e rappresentare un elemento inibitore del suo sviluppo creativo. 
Tali decisioni, che son state provvidenziali per la nostra sicurezza nell’infanzia, possono permanere, a livello inconsapevole, nella nostra vita adulta, costituendo un vero e proprio copione esistenziale.
Ora esploriamo i 5 fattori che rendono il bambino così vulnerabile nei confronti dei messaggi genitoriali e la cui interazione ha come risultato un quoziente di vulnerabilità diverso per ciascun individuo e in rapporto alle diverse età.

mercoledì 25 marzo 2015

 MammaCheBlog – Social Family Day è un evento organizzato da FattoreMamma per le mamme della Rete, una conversazione aperta tra mamme 2.0. Qui vogliamo facilitare e stimolare l’incontro, lo scambio, l’approfondimento e il confronto per far crescere insieme idee e servizi in Rete. Anche nell’edizione 2015 l’evento si svolgerà in due giornate: l’8 e il 9 maggio, presso il Palazzo delle Stelline di Milano: registrazioni online

martedì 24 marzo 2015

Dal film I Cento Passi, di Marco Tullio Giordana


Peppino Impastato dedica una poesia di Pierpaolo Pasolini alla madre.

Luce e ombra della madre

“L’archetipo della Madre si riferisce a una immagine della figura materna a cui la madre reale viene assimilata nella psiche individuale. Tale archetipo viene proiettato sulla madre concreta, attribuendole potenza e fascino. Il prototipo di madre ereditato dal bambino influenza in maniera determinante l’idea che egli si formerà della propria madre. L’immagine primordiale della madre si manifesta sotto molte forme, ad esempio la “vecchia saggia” o la “dea della fecondità”, nel suo lato positivo, la “strega” o la “madre terribile” in quello negativo. Come tutti gli archetipi, infatti, la Madre presenta aspetti di luce e di ombra.” (Carl Gustav Jung)

Nello stereotipo della Madre la possibilità che essa presenti un aspetto di ombra, è piuttosto inaccettabile. Ma in realtà, quasi tutte le madri fanno o hanno fatto esperienza della proprio aspetto di ombra, magari negandoselo, e quasi tutti i figli e le figlie fanno o hanno fatto esperienza della “madre terribile”.

Ogni donna deve trovare il suo vento...

Il vento si muove dentro il corpo di una donna, perché le donne hanno l’utero. Una volta dentro l’utero, il vento ti dice le cose da fare. Più calma e rilassata sta, la donna, migliori sono i risultati. Si può dire che d’un tratto la donna si trova a fare cose che non aveva idea, di come fare.
 

Esistono quattro tipi di venti associati alle quattro direzioni: la brezza è l’est – il vento freddo è l’ovest – il vento caldo è il sud – il vento duro è il nord – ed i quattro venti hanno anche una loro personalità, infatti la brezza è gaia, agile e mutevole – il vento freddo è cupo, malinconico e pensieroso – il vento caldo felice e spensierato – il vento duro energico, impaziente e imperioso. (…)
 

Ogni donna deve trovare il suo, ed il modo migliore per scoprirlo è che rimanga in silenzio e senza parlare a se stessa, così sarà il vento a trovare lei; perché apprendono più velocemente se si aggrappano al loro specifico vento, questo è il motivo per cui loro apprendono più facilmente dell’uomo.

Carlos ‎Castaneda, “Il secondo anello del potere”
http://www.carloscastaneda.it/

giovedì 5 marzo 2015

Il blog Alma Mater


Nel nostro modo di essere madri rievochiamo spesso modelli materni che abbiamo avuto nella nostra storia di figlie. A volte ci rifacciamo ad essi, a volte ad essi ci opponiamo. L’influenza di questi modelli ci segue per molto tempo:
·         quando,  giovani madri, cresciamo il nostro primo figlio
·         quando crediamo di non riconoscere più in un tormentato adolescente il nostro bambino o la   nostra bambina
·         quando, donne mature, viviamo il distacco dei nostri figli adulti o riviviamo una nuova maternità con i nipoti 
·         quando in una relazione di assistenza alla vecchiaia i ruoli di madre e di figlia si rovesciano
·         e anche quando ormai della figura materna sono rimaste solo fotografie…  
…i modelli materni ci influenzano.  A volte ci rifacciamo ad essi, a volte ad essi ci opponiamo.
Rifarsi od opporsi a questi modelli può essere considerata una libera scelta?
Da quando e come siamo andate tracciando il percorso del nostro essere madri e del nostro essere figlia?
E se ci fossero altre strade  per la nostra maternità? E perché no, anche per la nostra filialità?
Questo blog nasce per dare spazio sia alle donne madri che partecipano agli incontri di counseling Alma Mater per scambiare sensazioni e chiedere sostegno o suggerimenti, sia a donne madri che vogliono semplicemente portare la loro esperienza, i loro vissuti o le loro domande su queste pagine e confrontarsi con altre donne portatrici di esperienze e vissuti condivisibili. Noi counselor - Silvia Guglielmi e Annalisa Salvatore - contribuiremo proponendo stimoli di discussione, riflessioni, letture, e rispondendo a domande o richieste di suggerimenti.